Panini all’italiana

Prodotti di assoluta qualità, DOP e IGP, protagonisti dell’incontro con gli studenti degli istituti alberghieri, i futuri chef

Inizia da Roma il tour formativo e informativo sulla produzione di qualità identificata e riconosciuta con i marchi DOP e IGP per i giovani studenti degli istituti alberghieri, in particolare con indirizzo e specializzazione ‘cucina’, promosso dalla Fondazione Qualivita e dall’AICIG. L’Italia è leader per il numero di prodotti tutelati fra alimenti e vini, che testimonia un valore assoluto di un Paese in grado di presentare invidiabili, inconfondibili e ineguagliabili menù per ogni regione, se non all’ombra e al suono delle campane dei molteplici e rivali campanili.
‘Il mio panino DOP e IGP’ è il filo conduttore dell’iniziativa targata Fondazione Qualivita e Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, AICIG, destinata ai futuri chef, nell’occasione degli istituti romani ‘Vincenzo Gioberti’ e Amerigo Vespucci’, accompagnati dai rispettivi insegnanti.
Ad aprire la serie degli interventi è stato il direttore generale della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, che ha ricordato la trasformazione dell’offerta del pasto fuori casa dagli anni Cinquanta ai giorni nostri contrassegnata da alcune tappe fondamentali, come gli agriturismo; la ristorazione da viaggio sui raccordi autostradali con gli Autogrill; i locali diventati pizzerie; i bar con snack e tramezzini; lo street food e lo sbarco in Italia di McDonald’s, nell’85 a Bolzano. La grande catena americana del ‘mordi-e-fuggi’, che con il passar degli anni ha comunque modificato una cultura e una tradizione dell’alimento e del consumo ferma e radicata. Una volta aggiornate le coordinate, abitudini e menù, panini con carne di manzo e pollo accompagnati dalle immancabili patatine fritte e varie salse a complemento, era importante cercare il compromesso migliorativo immettendo nella preparazione e nella proposizione prodotti tipici del Made in Italy senza intaccare il ‘disciplinare’ star and stripes.
L’amministratore delegato di McDonald’s Italia Mario Federico ha sottolineato che “almeno l’80% degli alimenti sono coltivati e allevati in Italia, una decina fra DOP e IGP per un totale di 82 mila tonnellate”. McDonald’s prepara e consegna quotidianamente sull’intera penisola oltre 600 mila panini agli almeno 750 mila frequentatori, come dire 220 milioni all’anno. Aumenta il livello qualitativo anche con le ultime proposte griffate da Joe Bastianich su sussurro dello chef ufficiale di McDonald’s Italia Raffaele Bellini, ‘My Selection’.
Hamburger, patatine fritte e salse il riferimento abituale nei locali, che ha visto salire anche i passaggi mattutini dopo la recente promozione per la prima colazione. La continua e costante evoluzione della multinazionale americana nel nostro Paese è confermata dall’investimento per l’ammodernamento delle cucine, quasi 100 milioni di euro l’anno. McDonald’s Italia che ha rivolto lo sguardo anche al mondo agricolo con il sostegno al progetto ‘Fattore Futuro’ per alimentare con i giovani la produzione vegetale e animale e le conseguenti forniture di qualità. Un modo per favorire anche l’occupazione e l’economia nazionale di un settore che vanta consumi annuali di 227 miliardi di euro.
In Italia sono 120 mila le attività riconducibili nella cosiddetta ristorazione classica per un valore di 80 miliardi di euro e, soprattutto, con un incremento del comune e generalizzato interesse. L’86% dei responsabili dell’attività di ristorazione ha ammesso di utilizzare prodotti di Denominazione di Origine Protetta e di Indicazione Geografica, la maggior parte formaggi, aceti balsamici e carni stagionate, salumi.
“McDonald’s può davvero trasformare una eccellenza per pochi in un piacere per molti”, ha ribadito Mario Federico, con un passato da studente nell’alberghiero del salernitano e da chef in hotel e ristoranti di mezzo mondo.
All’incontro hanno partecipato alcuni responsabili dei consorzi, come Stefano Mengoli, Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, che ha evidenziato “l’aumento dell’interesse e della sensibilità del consumatore per l’uso di McDonald’s della carne IGP Chianina, Marchigiana e Romagnola”; Vittorio Emanuele Pisani, Tutela del Provolone Valpadana; Giuseppe Laria, Cipolla Rossa di Tropea e Federico Desimoni, Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena.
Leo Bertozzi, direttore dell’AICIG, ha rilevato che “i prodotti DOP e IGP sono ormai parte integrante dell’alimentazione e della cucina delle varie zone del nostro Paese. Le nuove abitudini e stili di vita hanno offerto altre possibilità di uso e consumo dei prodotti tradizionali”.
I giovani studenti romani, chef di domani, suddivisi in quattro équipe, sono stati impegnati nella preparazione di un panino originale con prodotti DOP e IGP, osservati da Raffaele Bellini, per valorizzare un ingrediente del pasto troppo spesso sottostimato, ma di qualità e completo.

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